Entdecken Sie Millionen von E-Books, Hörbüchern und vieles mehr mit einer kostenlosen Testversion

Nur $11.99/Monat nach der Testphase. Jederzeit kündbar.

NACHDENKEN ÜBER EUROPA | RIFLESSIONI SULL'EUROPA: POLITIK IN ZEITEN DER PANDEMIE | LA POLITICA AL TEMPO DELLA PANDEMIA
NACHDENKEN ÜBER EUROPA | RIFLESSIONI SULL'EUROPA: POLITIK IN ZEITEN DER PANDEMIE | LA POLITICA AL TEMPO DELLA PANDEMIA
NACHDENKEN ÜBER EUROPA | RIFLESSIONI SULL'EUROPA: POLITIK IN ZEITEN DER PANDEMIE | LA POLITICA AL TEMPO DELLA PANDEMIA
eBook84 Seiten1 Stunde

NACHDENKEN ÜBER EUROPA | RIFLESSIONI SULL'EUROPA: POLITIK IN ZEITEN DER PANDEMIE | LA POLITICA AL TEMPO DELLA PANDEMIA

Bewertung: 0 von 5 Sternen

()

Vorschau lesen

Über dieses E-Book

Das jährlich stattfindende Vigoni Forum hat sich im Jahr 2020 mit der Frage auseinandergesetzt, was die Covid-19-Pandemie für Europa bedeutet. Ausgangspunkt für das deutsch-italienische Gespräch waren Max Weber, der 1921 an der Spanischen Grippe starb, und seine Gedanken zur politischen Arbeit. Im Zentrum standen die Frage nach der "Solidarität" in Europa sowie die Besonderheit und Tragweite von politischen Entscheidungen in Zeiten des "Notstands", der für jede Bürgerin und jeden Bürger – anders als die "Normalität" – unmittelbar spürbar ist. Zu den Merkmalen des "Notstands" gehört der permanente Druck, definieren und entscheiden zu müssen, was moralisch vertretbar und was im Sinne des "Gemeinwohls" gefordert ist.
Was macht der Ausnahmezustand mit der Demokratie in Europa? In welchem Verhältnis steht Europa heute zu seinen Gründungswerten? Italien und Deutschland und die italienischen und deutschen Erfahrungen mit der Pandemie im europäischen Kontext stehen im Mittelpunkt der Beiträge des Vigoni Forums 2020, die hier publiziert werden.
Der Band enthält des Weiteren Betrachtungen des Altertumsforschers Hans-Joachim Gehrke (Mitglied des Trägervereins der Villa Vigoni) zu Gründungs- und Begründungsgeschichten Europas.

L'edizione 2020 del Vigoni Forum annuale si è interrogata sul significato della pandemia di Covid-19 per l'Europa. Punto di partenza per la discussione italo-tedesca sono stati la figura di Max Weber, morto nel 1921 a causa dell'influenza spagnola, e il suo pensiero sull'attività politica. Al centro della discussione è stata posta la questione della "solidarietà" in Europa nonché della specificità e della portata delle decisioni politiche in periodi di "emergenza", che – a differenza della "normalità" – sono immediatamente percepibili da ogni cittadino/a. Alle caratteristiche "dell'emergenza" appartiene la pressione costante di dover definire e decidere cosa sia moralmente sostenibile e cosa si richieda ai fini del "bene comune".
Quali sono le conseguenze dello stato di emergenza per la democrazia in Europa? In che rapporto è l'Europa di oggi con i suoi valori fondativi? L'Italia e la Germania, le esperienze italiane e tedesche della pandemia nel contesto europeo sono al centro dei contributi del Vigoni Forum 2020 che qui si pubblica.
Il volume contiene inoltre alcune considerazioni dello studioso dell'antichità Hans-Joachim Gehrke (socio dell'Associazione Villa Vigoni) sulla storia della fondazione e dei "miti fondativi" dell'Europa.
SpracheDeutsch
Erscheinungsdatum1. Juli 2021
ISBN9783985221639
NACHDENKEN ÜBER EUROPA | RIFLESSIONI SULL'EUROPA: POLITIK IN ZEITEN DER PANDEMIE | LA POLITICA AL TEMPO DELLA PANDEMIA

Ähnlich wie NACHDENKEN ÜBER EUROPA | RIFLESSIONI SULL'EUROPA

Ähnliche E-Books

Politik für Sie

Mehr anzeigen

Ähnliche Artikel

Rezensionen für NACHDENKEN ÜBER EUROPA | RIFLESSIONI SULL'EUROPA

Bewertung: 0 von 5 Sternen
0 Bewertungen

0 Bewertungen0 Rezensionen

Wie hat es Ihnen gefallen?

Zum Bewerten, tippen

Die Rezension muss mindestens 10 Wörter umfassen

    Buchvorschau

    NACHDENKEN ÜBER EUROPA | RIFLESSIONI SULL'EUROPA - Christiane Liermann Traniello

    Prefazione

    Michele Valensise¹

    Il tema, che ci siamo dati oggi, è di grande attualità: la politica al tempo della pandemia. Credo si tratti di un punto di partenza utile e stimolante per la nostra riflessione, che auspico possa interessare il pubblico che ci segue con attenzione.

    Vorrei subito dire, in sintesi, che la politica al tempo della pandemia è, innanzitutto, una politica molto veloce, rapida, che rispetto agli anni passati ha impresso a se stessa un ritmo incalzante, trovandosi costretta a far fronte a una situazione di grande emergenza, contemporaneamente sanitaria, economica e sociale.

    Se facciamo un paragone con quanto successo in occasione della crisi di dieci anni fa, la grande crisi finanziaria di cui tutta l’Europa ha sofferto, scorgiamo una differenza fondamentale. Dieci anni fa si disse che l’Europa aveva reagito con iniziative insufficienti e tardive: «too little too late». In effetti, allora le istituzioni europee impiegarono troppo tempo per rispondere a quella difficilissima congiuntura. Oggi, obiettivamente, possiamo dire che, nell’arco di poche settimane, l’Europa si è data le norme necessarie e ha trovato intese – seppure ancora da perfezionare – senza precedenti. C’è stata una capacità di rispondere in maniera consapevole, responsabile e – speriamo – efficace.

    Per noi di Villa Vigoni, è interessante vedere che cosa c’è alla base di questo attivismo europeo. A me sembra di scorgere innanzitutto un rinnovato, benvenuto impegno dei Paesi fondatori, in particolare di Germania e Francia. Non dimentichiamo che, all’origine delle proposte europee, c’è stata una forte iniziativa franco-tedesca, una stretta intesa tra la Cancelliera Merkel e il presidente Macron, che poi ha costituito la piattaforma su cui impiantare una serie articolata di interventi.

    Per noi italiani, che più d’una volta abbiamo guardato con diffidenza ai contatti privilegiati tra Berlino e Parigi, quanto accaduto dovrebbe essere motivo di soddisfazione. Se c’è un nucleo che può portare avanti il progetto europeo per rilanciare una maggiore integrazione nel continente, non dovremmo temerlo, ma contribuirvi. Può essere utile ricordare il realismo della Cancelliera Merkel, per la quale Francia e Germania non possono né devono imporre la loro volontà al resto dell’Europa; allo stesso tempo, però, è fondamentale tenere a mente quanto difficile sia che l’Europa avanzi, se questi due Paesi sono in disaccordo o scettici sulla via da intraprendere. Ora Francia e Germania hanno – per così dire – lanciato il cuore oltre l’ostacolo: il pensiero corre in particolare alla Germania, protagonista di una vera e propria svolta, a riprova della velocità e dell’adattamento della politica di fronte ad una situazione senza precedenti.

    In questa circostanza, che ruolo ritagliare per noi italiani? E per Villa Vigoni, impegnata istituzionalmente nella missione di promuovere il dialogo tra Germania e Italia nel quadro europeo? Dobbiamo fare la nostra parte con serietà e credibilità. L’Italia è ed è riconosciuta come elemento essenziale della stabilità e del progresso dell’Unione europea. Tale considerazione non deriva da un sentimento di generico altruismo da parte di qualche benefattore tedesco o francese. No, siamo ritenuti partner preziosi sulla base dell’interesse comune a che il terzo Paese per importanza dell’Unione europea continui a essere parte attiva della costruzione continentale. La nostra è una voce importante e l’Europa si attende che la facciamo sentire. Ci dobbiamo immaginare come se ci stesse venendo tesa una mano da qualcuno che ha tutto l’interesse a valersi di un alleato solido, e non auspica certo che esso si trovi in affanno o in pericolo.

    Resta sempre attuale la vecchia massima di Winston Churchill: mai sprecare una buona crisi. Anche da momenti difficili, quali quelli che stiamo vivendo in Italia e in Europa, ci può essere una visione, uno scatto, che rilanci l’idea di una nuova cooperazione nel continente. Abbiamo buone carte da giocare, non sottovalutiamole. Oggi, siamo all’avvio del semestre di presidenza tedesca dell’Unione europea. La Germania ha assunto il timone con un programma ambizioso, molto condivisibile e nell’interesse comune. Inoltre, ci sono due scadenze importanti sul tavolo. La prima è la messa a punto delle misure di sostegno economico per i Paesi più colpiti dalla crisi della pandemia, tema sul quale speriamo vivamente di giungere a conclusioni definitive e operative nel Consiglio europeo di metà luglio. Il secondo aspetto porta con sé un grande punto interrogativo, in merito al quale ci affidiamo alla saggezza e all’abilità dei negoziatori europei: si tratta della conclusione della Brexit, vale a dire del processo di fuoriuscita – anch’esso senza precedenti – del Regno Unito dall’Unione europea.

    Queste costituiscono due scadenze molto importanti, anche se non sono le uniche. All’ordine del giorno, c’è un’agenda densa che passa attraverso il rilancio della dimensione digitale del continente europeo, il rafforzamento delle politiche sociali, la sostenibilità ambientale, l’organizzazione dello stato di diritto, il ruolo dell’Europa al di fuori delle sue frontiere, cioè la sua capacità di azione esterna con i partner principali, a cominciare dal continente africano – dimenticato, ma importantissimo –, per proseguire con Cina, Stati Uniti e Russia, i grandi attori su cui si regge l’equilibrio globale. Insomma si tratta di un’agenda impegnativa, che la Germania affronta con l’autorevolezza che le viene dal suo peso specifico in Europa, ma anche con l’esperienza di una Cancelliera con alle spalle quindici anni di governo ininterrotto del suo Paese e la serenità di sapersi giunta al culmine nonché al termine di un’intensa avventura politica.

    Di fronte a questo quadro d’insieme, e mi avvio a concludere, l’appello, rivolto anche a noi di Villa Vigoni, è di fare tutto il possibile per

    Gefällt Ihnen die Vorschau?
    Seite 1 von 1